giovedì 28 agosto 2008

SCORCI DI COIMBRA


Si sta bene a Coimbra in questi giorni. Chi come me, aspettava l'alta marea di studenti per i vicoli sta iniziando a godere della loro presenza ad ogni ora. Piano piano dalle stanze basse e buie alle soleggiate mansarde, iniziano ad esserci luci accese dopo il tramonto, le stesse finestre che ancora qualche giorno fa risultavano buie ora vivono di nuova vita, con i neo arrivati che si impadroniscono di tutti gli angoli delle camere, appaiono così posters, lampade, note di qualche canzone di chissà quale paese che deliziano chi passa nelle ruas e nei minuscoli becos.
Così è per le Taskas, i bar che si affacciano sulle stradine a ciotoli tanto amate quanto detestate da chi va in giro con le infradito, iniziano a vedersi gruppetti di neo universitari che attendono sonnolenti il loro turno nelle varie segreterie per capire dove saranno i corsi..
Le republicas ancora non hanno raggiunto il loro naturale livello di rumori e portoni che si aprono e chiudono a qualsiasi ora del giorno e soprattutto della notte, ma come ho detto prima, le cose stanno andando verso il naturale svolgersi della vita della piccola grande Coimbra.
Le passeggiate sono gradite a qualsiasi ora, anche le ore più calde, i ripari e la costante penombra rendono affascinanti gli scorci delle case davanti alle quali sarò passato centinaia di volte, ma che solo grazie a giochi di luce si mostrano nella loro bellezza.
Nelle vie principali si incontrano artisti di strada che richiamano piccole folle, musicisti - tra tutti la bella ragazza con la fisarmonica - che rendono tutto magico.
E allora non rimane altro da fare che sedersi in uno dei cafè in piazza e farsi trasportare lontano dalle note.

giovedì 21 agosto 2008

IMPRESSIONI D'AGOSTO


Sono passate due settimane dalla partenza di V per un campo di lavoro in Spagna, mi sono ritrovato così con l'intera città con la fitta trama di viuzze tutte a mia disposizione, con i gatti nelle strade che si rincorrevano con code di pesci in bocca, con i cani dei punkabbestia che bivaccavano all'ombra, con i germani reali che per nulla intimoriti si avvicinavano ai moli sul Mondego, con i loro carichi di innamorati che cercavano tra la brezza sopra le acque serene del fiume un posto perfetto dove dichiararsi il loro amore.
Nelle mie orecchie scorrevano veloci le parole delle Lucidellacentrale, di VanessaDaMata, di Lalli con la sua testa storta, quella voglia di mare che è particolarmente acuta quando il sole ti fa compagnia tutto il giorno.
Tv inesistente, le mie Olimpiadi le ho vissute nella stanza di V, tra maratone di film e lanci di gomitoli a Pallina, che da qualche giorno è anche arrivata a quell'età in cui i gattoni le interessano particolarmente, essere in calore la costringe a camminare in posizione di perenne agguato, cosa che non le riuscirebbe particolarmente bene dato il suo estenuante miagolare tipico delle gatte con la voglia di nidiate..
Come Rachele Bastrenghi vivo tra il sociale e il vuoto, ma quest'ultimo non è nulla di negativo, anzi, penso che a volte faccia bene starsene come piccoli eremiti circondati da quello che più ci piace, senza dover rendere conto ad anima viva sulle scelte, sui pensieri e sulle azioni.
La parte sociale si è invece riaffacciata in questi ultimi giorni con l'arrivo dei nuovi Erasmus, due ne ho ospitati nella reggia di V, devo dire che dovessero essere tutti così, l'atmosfera coimbrese sarà sicuramente piacevole quest'anno, come del resto l'anno eccezionale che è appena passato (sviolinata per tutti i reduci..).
Ieri sono anche tornato nella vecchia Casa Sonica, tornando di sotterfugio nei ricordi, così rientrando nella mia stanzetta ho fatto quella piccola cosa dolorosa che è organizzare le buste di plastica e riempirle di libri, spartiti, calendario, ciarpame vario, poster e locandine che faticavano a staccarsi alle pareti. Vedere la stanza spoglia, con decine di palline di Blu Tack che ancora si trovavano agli angoli dei poster scomparsi sulla parete ormai tutta bianca, pronta ad essere parte della vita di qualcun altro, mi faceva una strana impressione.
La nostalgia ogni tanto si è affacciata, ma è rimasta sulla porta, forse ha capito che non era il momento di entrare nei miei pensieri.

giovedì 7 agosto 2008

SOLO UN GRANDE SASSO


La terra è solo un grande sasso, sulla quale noi rincorriamo tram lavori pub amici, non abbiam più bisogno di orologi, di sveglie, di qualcuno a cui chiedere la strada.
Abbiamo Smart, I-pod, McIntosh, TomTom, Nokia ultimissima generazione, tutto per stare con gli altri ,muoverci e comunicare, strumenti utili solo a stare da ancora più soli. Tolgono i confini tra gli stati, ma ne creano tra le persone, li costruiscono sui giornali, con le corsie preferenziali, con i cancelli alti e i muri spessi, con i parchi per zombie e i campi per rom.
Con i discorsi del "io non sono razzista ma", con le occhiate e le mani che tengono le borse sui bus diretti in periferia, con l'esercito sotto casa come in una ipotetica Baghdad, finalmente sicuri di poter uscire la sera per andare ad infognarsi in qualche sala Bingo.
E' così che staremo meglio?? che la prossima generazione verrà su?? racconteremo le favole di orchi slavi e streghe nigeriane?? svuotando i centri estivi dai bambini belli e sorridenti figli della Mulino Bianco?? E' mandando i maruegos senza patria nè identità culturale nelle piscine comunali che si sentiranno come noi?? O macchiando le mani di bambini con il carbone che non avverranno più furti nelle case??
Integrare e costruire non sono parole da bar o da salone di bellezza, i pregiudizi li abbiamo tutti, se non sono contro i marocchini saranno contro gli albanesi, romeni, cinesi, africani, marziani, ma questi non devono renderci ciechi davanti alla realtà, davanti ad una mano tesa che ti chiede aiuto, davanti ad uomini e donne che non sono altro che persone come noi e forse non abbiam mai fatto nulla per cercare un contatto con loro che non fosse uno sguardo di disprezzo. Anche perchè per loro gli altri siamo noi. Quando li ho visti commettere dei reati non ho esitato a fermarli o farli arrestare, ma non mi sono mai sognato di etichettarli tutti nello stesso modo, così come i nostri vecchi all'estero che sono sempre stati umiliati e insultati a causa della loro origine.
Magari loro del grande sasso hanno una diversa visione, magari percorrerlo in lungo e in largo è quello che per millenni ha fatto l'uomo, magari per rubare non usano ne' banche ne' giacche e cravatte e non si sono arricchiti mettendo in mezzo alla strada migliaia di famiglie di operai, magari facevano lavoretti che sono via via scomparsi, magari non hanno combattuto mai una guerra anche se ad Auschwitz diventavano cenere lo stesso e magari gran parte delle favole con cui si mettono a dormire i bambini, nelle nostre case a quattro mandate, sono state tramandate di città in città e nei secoli proprio da loro.

Qui trovate le proposte della Comunità di Sant'Egidio sul "caso zingari" LINK


mercoledì 6 agosto 2008

MUSIC ON MY WAY


Non saranno sicuramente le strade che attraversano gli States, così tanto abituati a vederle nei film o sognarle leggendo i libri della beat generation, ma anche in questo angolo di mondo ci sono scorci che rubano alle nostre visioni e ce le rendeno davanti agli occhi.
E cosa c'è di meglio che una macchina con i finestrini giù, le mani che combattono contro il vento e cantare a squarciagola?? Allora una bella compilation di ballate e inni rock alla strada che mi hanno accompagnato in questi giorni roventi..



On my way

  1. Ben Gibbard - Overture
  2. Clap Your Hands Say Yeah - Over and over again
  3. Death Cab For Cutie - Soul meets body
  4. The Cure - Pictures of you
  5. Bloc party - Banquet
  6. John Vanderslice - Exodus damage
  7. Red Hot Chili Peppers - Snow
  8. Stereolab - French disko
  9. The Church - Under the milky way
  10. Cary Brothers - Ride
  11. Team Sleep - Ever
  12. The Postal Service - Such great heights
  13. Limp Bizkit - Creamer (Radio is dead)
  14. Deftones - Digital bath
  15. Ataris - In this diary
  16. The White Stripes - Jolene
  17. New Order - Crystal
  18. Radiohead - Be quiet and drive (Deftones cover)

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lunedì 4 agosto 2008

AL-GHARB ovvero ALGARVE




Ore 21, il sole lascia l'Europa e noi l'abbiam rincorso fino a Cabo Vicente, il punto più estremo del continentefortezza, un'esplosione atomica, ecco cosa sembrava quel momento, il vento che attanagliava ogni fessura dei nostri vestiti leggeri, vociare spagnolotedescoitaliano tutt'intorno, applauso fuoriluogo all'ultimo raggio che spariva, come sugli aerei colmi di italiani.
In 7 "made in Turin" siam stati ospitati da Tania e Fra - due exerasmus nostrani prestati a Coimbra - così alla fine ad Aljezur eravamo una dozzina di concittadini, ci mancava la mini-Mole e poi sembrava un piccolo villaggio piemontese..
Pur essendo meta di turisti rosso aragosta (come me in questo momento), devo dire che questa terra ha davvero un certo fascino, le case tutte rigorosamente bianche con finestre colorate e basse, niente condoni nè abusivismo, mare inondato da surfisti e bagnini tipo baywatch, ma anche promontori e il rumore notturno dell'oceano sono qualcosa di indescrivibile. Tra l'altro dopo anni di inquinamento visivo ho rivisto con grande emozione la via lattea in una notte di buio totale, neanche la Luna era presente, solo stelle cadenti e appese..
Coimbra invece si sta svuotando e da dopodomani mi troverò solo soletto fino al 22 dato che TUTTI quelli che conosco andranno in vacanza mentre V ha trovato un campo di lavoro nel Nord della Spagna, quindi mi dividerò tra Mimì e Pallina, parco, passeggiate lungo il Mondego, Pingo Doce e magari qualche sala cinema..
Il letto mi aspetta e la stanchezza mi consiglia di raggiungerlo in fretta..
Até logo

PS: qui trovate le FOTO