lunedì 27 ottobre 2008

E VA BENE COSI'

Il cielo di oggi non aiuta, piove che sembra nevichi, la quiete della domenica al parco lascia spazio a veloci passi di gente che corre al lavoro. In mente ho una canzone di qualche anno fa, perfetta con la giornata e con il mio umore mattutino.
Buon ascolto, che per oggi va bene così.

Atlhete - Wires

giovedì 23 ottobre 2008

LA FINE E' NOTA



Chissà cosa scriverebbe Pasolini se la sua penna potesse ancora posarsi su qualche foglio, di quello che accade per le strade d'Italia in questi giorni.
Valle Giulia è lontana, i poliziotti non sono più figli della povertà e gli studenti figli dell'alta borghesia, i moti sessantottini sono ormai fuorimoda, gran parte di coloro che avevano iniziato quella protesta ora sono benestanti, votano chi li protegge dai nomadi e di barricate non ne vogliono sentir parlare.
Leggere le proposte base del disegno di legge sul riordinamento dell'università è incredibile, sulla decisione di istituire classi "speciali" per stranieri puzza di ventennio e sapere che si tolgono fondi alla scuola per salvare compagnie malate e pregiudicati a capo di imprese e banco non è altro che criminale ed immorale.
Il paese dei balocchi si è trasformato nello stato delle bananas, le morti bianche? colpa degli operai "distratti". La sanità che non funziona come dovrebbe? colpa dei chirurghi "macellai".
Le città pericolose? colpa dei nomadi. Gli uffici pubblici vanno a rilento? colpa dei fannulloni.
Finiamo in scandali mondiali, vallette, calcio, politici, mozzarelle, prosciutti, zecche sui treni, aerei, in ogni settore siamo dei fenomeni (da baraccone) e quando una cosa funziona, si cerca di distruggerla e salutarla per sempre.
Sapere che i nostri ricercatori sono ambiti a livello mondiale dato l'ottimo livello di conoscenze dei nostri "cervelloni" dovrebbe essere motivo di vanto per un paese e si dovrebbero aumentare i fondi grazie ai quali dovrebbero essere casi eccezionali il trovare italiani del CNR all'estero e non la norma.
Privatizzare una delle poche cose che funziona (comunque a fatica) è un suicidio, ma queste perle di saggezza fanno dormire bene i gerontocrati che ci comandano.
Finirà come sempre, loro vinceranno, l'Italia perderà.

venerdì 10 ottobre 2008

... COMO UM PUNK A CANTAR O FADO...




Compresso tra tempo che mi dedico e quello che lascio agli altri. Sto vivendo così. Ritorni e passaggi, nuove facce, nuovi libri, altra musica. La sveglia queste mattine non ha suoni se non quelli della strada, dei cani che abbaiano alle solitarie auto che passano sotto casa di V.
E le notti che rendono le vie e le piazze colme di studenti baccanti, con i pensieri dentro le bottiglie e sul come eludere le guardie per entrare in qualche festa con qualche vino dozzinale portoghese, ma che prende un gusto diverso se bevuto con persone che ti fanno stare bene, che ti fanno vivere sensazioni leggere e piacevoli.
Parlare tre lingue per non parlarne nessuna, essere riconosciuti come "italici" solo per la spiccata movenza delle mani, osservare la stramba umanità che, lontana dal proprio mondo, si ricrea e a volte si incarna in qualcosa di migliore. Anche solo per qualche mese. Anche solo per questa notte. Stare accanto a qualche cuore ubriaco che canta amore, ripensare alle parole scritto su un muro della cucina del Kagados "Amar sem ser amado, è como um punk a cantar o fado".