venerdì 28 marzo 2008

QUANDO LA TEMPESTA E' LONTANA



Quei giorni in cui il sole torna a risplendere su ferite ancora fresche, c'è sempre un'atmosfera irreale. Ancora qualche folata di vento sulla faccia ti ricorda quello che ti è passato sopra, che il cielo, che così tanto ami quando lo guardi attraverso le foglie del tuo albero preferito, a volte è spietato.
Gli amici vengono a due a due, ti si siedono accanto, ti parlano, ti ascoltano, ti abbracciano e cercano di pulire le macerie di tutto quello che avevi costruito. Solo che lì ti accorgi che tu e solo tu sei la persona che deve tirarsi su le maniche oltre che lo sguardo, che quello che è passato ti servirà per ricostruire senza commettere gli stessi sbagli, che la tempesta si può quantomeno prevedere anche se è inevitabile, che alzare e rinforzare i muri non serve se dietro non c'è nulla che valga la pena difendere.

5 commenti:

buИCiA ha detto...

Leggere le tue parole è stato tanto fantastico quanto raggelante. E mi piacerebbe poterti chiedere cos'è. Cos'è, che non vale la pena difendere?

burro ha detto...

Le nostre idee, soprattutto quando queste ci allontanano da quello che noi sognavamo quando eravamo bambini.
Quando cresci e vedi le cose da un altro punto di vista, ti accorgi che molti pensieri li hai lasciati lungo il cammino, che ti vergogni delle cose che prima amavi, che scendere a compromessi non sempre è la cosa migliore, ma rimanere fermi e non cambirare ti lascia indifeso e cieco, che le persone su cui hai sempre puntato non sempre vanno nella tua stessa direzione, che le tue certezze al primo colpo di vento cadono verso il baratro come biglie su un piano inclinato.

gocciakenncade ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
gocciakenncade ha detto...

ehi andre!!usi delle parole che fanno rifletere,lasciano il segno e non poco anche su persone che non vivono la tua realtà individuale.Penso che combattere è necessario quando c'è qualcosa per cui vale la pena per noi a prescindere dagli altri .Non sempre è possibile incontrarsi.Sembra retorico ma alla fine le cose che vogliamo ottenere le abbiamo per le nostre sole ed uniche forze.Certe volte ci si scontra con ciò che ci circonda ma soprattutto con noi stessi che cambiamo,con il tempo i nostri interessi mutano...
non so cosa sia ciò che ti turba...ma spero che il riflettere possa solo rendere più chiaro ciò che ti sfugge

Anonimo ha detto...

Il cielo è sempre più sereno dopo la tempesta. Anche se spietato.
Penso che finchè ci sono gli amici con cui parlare e le macerie da cui ripartire, la tempesta è acqua che ci rinfresca.
Le macerie non sono solo il segno di qualcosa che c'era e non c'è più. Hanno una loro vita, una storia... sicuramente un insegnamento.
Ogni cambiamento è doloroso, ogni certezza che viene meno ci ferisce, ogni delusione ci rattrista.
Ma in fondo tutto questo è quello che ci dà la forza per ripartire, per ricostruire da dove eravamo arrivati, ogni volta con strumenti migliori, con nuove conoscenze e sulla base delle esperienze, che come stampini ci permetteno di dare nuove forme a quello che sarà.
Usa le tue macerie nel miglior dei modi e ricorda che "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori".