lunedì 22 dicembre 2008

FILM PER QUESTE VACANZE..

Odio i panettoni televisivi o cinematografici che propinano in questo periodo e non sopporto di vedere le code che premiano i Vanzina e i Parenti di turno, perciò ho chiesto a Babbo Natale una cosa, un "regalo" non per me, ma per chi passa di qua ogni tanto.. In realtà non ho parlato con Santa Claus, ma con il gestore del blog "redsite" che ha esaudito il mio desiderio, ha postato i 4 film che sento più MIEI e che come gli ho scritto, ho già visto "enne" volte, facendomi ancora effetto..
Dunque.. andando sul blog: http://redsite2.blogspot.com/ troverete tantissmi film da "prelevare" con il metodo Rapidshare o Megaupload, di solito molto semplici da usare e in poche ore il file spezzettato sarà comodamente sul vostro pc (per raggiungere il film dovete cliccare su READ MORE al fondo della trama del film).
Ritornando ai film.. ehm.. si tratta di:
  1. La mia vita a Garden State - di Zach Braff (l'attore di Scrubs), il link è qui
  2. Tu devi essere il lupo - di Vittorio Moroni (storia divisa tra Italia e Portogallo) il link è qui
  3. La ragazza delle balene - di Niki Caro - il link è qui
  4. Onde - di Francesco Fei - il link è qui
Buona visione a tutti!!

sabato 13 dicembre 2008

LOVER'S SPIT

Mi sveglio con il ticchettio delle gocce sulle grondaie, piccoli fiumi percorrono i vicoli, le discese e le scale diventano scivoli e i lividi diventano dolorosi compagni per qualche giorno.
La strada diventa nemica e l'unica consolazione sono i caffè di Largo do Portagem, con le loro vetrinette che profumano di cannella e qualche piccione che sguscia da sotto i tavolini, in cerca di qualche briciola e un po' di calore.
Il freddo abbandona piano piano le ossa e ci si guarda intorno, facce del Portogallo, di quello da cartolina e di quello che silenziosamente lavora, riposandosi qualche istante davanti ad una tazza fumante.
Un pastel de nata rigonfio che ti aspetta sul tavolino ti riporta al bisogno di calorie che ti ha trascinato fuori di casa un piovoso sabato mattina di metà dicembre e mentre guardi attraverso le vetrate color condensa non sai quanto daresti nel vederti in mezzo alla piazza a baciare la persona che ami, incurante delle gocce che continuano a sfiorarti.



Broken Social Scene - Lover's Spit

lunedì 1 dicembre 2008

COMING BACK TO LIFE!



Ho passato gli ultimi giorni nascosto nella mia casa, attaccato ai termosifoni, con lo schermo della televisione o grigio o pieno di immagini di bellissimi film (consiglio a tutti Waking Life!), con la musica che usciva da tutte le stanze, ma senza vedere anima viva se non V che faceva capolino ogni tanto per ricordarmi che anche io faccio parte del genere umano. Riempivo così gli spazi mentali ancora liberi con fumetti, scrivendo lettere e finte poesie o semplicemente con ghirigori su fogli lasciati in giro per casa.
Sarà che ogni tanto tutti abbiamo bisogno di starcene lontani dalla frenesia o semplicemente al di fuori degli avvenimenti, eremiti che cercano qualcosa che nessuno può spiegarci.
Sarà anche il fatto che una sorta di depresso pessimismo mi ha contagiato avendo visto svanire via via le possibilità di fare quel che voglio nella mia vita, ma oramai sempre più convinto che queste si creano e non si aspettano rinchiusi al calduccio della propria casa.
Intanto anche qui il freddo è calato, piove di sbiego sulle finestre con un ticchettìo che somiglia tantissimo alle zampette di Pallina quando cammina sul palquet.
Sarà la vita da gatto di questi giorni, ma ora voglio scendere in strada e rifarmi, rimischiarmi ai rumori e alle voci della piccola Coimbra e soprattutto gettare nella spazzatura tutti i pensieri neri che mi han fatto fin troppa compagnia. Coming back to life!

domenica 16 novembre 2008

L'OCEANO

L'oceano oggi, a pochi chilometri da qui, profuma di questa canzone.

Dulce Pontes - Cançao do mar

venerdì 14 novembre 2008

UN CALDO VENERDI' DI NOVEMBRE


Oggi farò pranzo sul terrazzo. Il caldo sembra essere tornato, le persone vagano con pesanti cappotti sotto braccio, con tutto il peso di qualcosa dell'inutile che si vorrebbe abbandonare al più presto su qualche sedia dei caffè nelle piazze. I gabbiani se ne stanno comodi comodi in mezzo al Mondego. Attorno si sentono bambini che giocano nei cortili degli asili e il passo di qualche turista impavido che calza pantaloni da spiaggia. Musi lunghi oggi davvero non se ne vedono nella piccola Coimbra.

martedì 11 novembre 2008

SULL'IMPORTANZA DELL'AMICIZIA




Coimbra oggi era bella. E' vero, pioveva a raffiche, il vento batteva con la stessa forza sia la bassa che le colline, i mezzi procedevano a rilento e le persone sul pullman avevano un'aria tutt'altro che gioviale. Ma oggi io la trovavo bellissima.
In questi giorni sono venuti a trovarmi quattro AMICI, abbiamo bivaccato nella casa del Gatto (come ormai è conosciuta da tutti la mia casa), abbiam passato ore e ore insieme passando dalla ridarola-lacrimosa a discussioni senza fine, il tutto intervallato dalla sana birra portoghese e dai classici giochi di società che mai mi hanno divertito così tanto.
Penso a quanto è stata bella anche l'attesa, immaginare cosa fare, dove andare anche se poi ciò che succede non è mai quel che ci si aspetta, ma anzi, è ancora più ricco di emozioni..
E capire che per essere felici non servono grandi cose, basta ascoltare una voce amica, un piccolo gesto, un regalo inaspettato che ti ricorderà quella persona nel tempo.
Perchè in fin dei conti, l'amicizia è quella cosa che se curata bene, dura per tutta la vita.

lunedì 27 ottobre 2008

E VA BENE COSI'

Il cielo di oggi non aiuta, piove che sembra nevichi, la quiete della domenica al parco lascia spazio a veloci passi di gente che corre al lavoro. In mente ho una canzone di qualche anno fa, perfetta con la giornata e con il mio umore mattutino.
Buon ascolto, che per oggi va bene così.

Atlhete - Wires

giovedì 23 ottobre 2008

LA FINE E' NOTA



Chissà cosa scriverebbe Pasolini se la sua penna potesse ancora posarsi su qualche foglio, di quello che accade per le strade d'Italia in questi giorni.
Valle Giulia è lontana, i poliziotti non sono più figli della povertà e gli studenti figli dell'alta borghesia, i moti sessantottini sono ormai fuorimoda, gran parte di coloro che avevano iniziato quella protesta ora sono benestanti, votano chi li protegge dai nomadi e di barricate non ne vogliono sentir parlare.
Leggere le proposte base del disegno di legge sul riordinamento dell'università è incredibile, sulla decisione di istituire classi "speciali" per stranieri puzza di ventennio e sapere che si tolgono fondi alla scuola per salvare compagnie malate e pregiudicati a capo di imprese e banco non è altro che criminale ed immorale.
Il paese dei balocchi si è trasformato nello stato delle bananas, le morti bianche? colpa degli operai "distratti". La sanità che non funziona come dovrebbe? colpa dei chirurghi "macellai".
Le città pericolose? colpa dei nomadi. Gli uffici pubblici vanno a rilento? colpa dei fannulloni.
Finiamo in scandali mondiali, vallette, calcio, politici, mozzarelle, prosciutti, zecche sui treni, aerei, in ogni settore siamo dei fenomeni (da baraccone) e quando una cosa funziona, si cerca di distruggerla e salutarla per sempre.
Sapere che i nostri ricercatori sono ambiti a livello mondiale dato l'ottimo livello di conoscenze dei nostri "cervelloni" dovrebbe essere motivo di vanto per un paese e si dovrebbero aumentare i fondi grazie ai quali dovrebbero essere casi eccezionali il trovare italiani del CNR all'estero e non la norma.
Privatizzare una delle poche cose che funziona (comunque a fatica) è un suicidio, ma queste perle di saggezza fanno dormire bene i gerontocrati che ci comandano.
Finirà come sempre, loro vinceranno, l'Italia perderà.

venerdì 10 ottobre 2008

... COMO UM PUNK A CANTAR O FADO...




Compresso tra tempo che mi dedico e quello che lascio agli altri. Sto vivendo così. Ritorni e passaggi, nuove facce, nuovi libri, altra musica. La sveglia queste mattine non ha suoni se non quelli della strada, dei cani che abbaiano alle solitarie auto che passano sotto casa di V.
E le notti che rendono le vie e le piazze colme di studenti baccanti, con i pensieri dentro le bottiglie e sul come eludere le guardie per entrare in qualche festa con qualche vino dozzinale portoghese, ma che prende un gusto diverso se bevuto con persone che ti fanno stare bene, che ti fanno vivere sensazioni leggere e piacevoli.
Parlare tre lingue per non parlarne nessuna, essere riconosciuti come "italici" solo per la spiccata movenza delle mani, osservare la stramba umanità che, lontana dal proprio mondo, si ricrea e a volte si incarna in qualcosa di migliore. Anche solo per qualche mese. Anche solo per questa notte. Stare accanto a qualche cuore ubriaco che canta amore, ripensare alle parole scritto su un muro della cucina del Kagados "Amar sem ser amado, è como um punk a cantar o fado".

venerdì 26 settembre 2008

WHEN YOUR MIND'S MADE UP

Capitava una sera di qualche mese fa, a casa di una grande amica, di vedere un film, piccola perla che mi è entrata dentro, per la sua semplicità e per quel mix di emozioni che suscita.
"Once", l'ho consigliato velocemente a Bunciabuncia e ho colto così l'occasione per far uscire dalle casse che mi stan accanto tutta la colonna sonora.
Mentre allora scorrevano le immagini e il film giungeva all'epilogo, mi ritrovavo davanti molti dei pensieri che mi hanno fatto crescere sentimentalmente parlando. Immagino che ognuno di noi abbia passato quello che i due protagonisti del film mettono in scena, rispondendo così all'eterna domanda se si può amare qualcuno, entrare nel profondo dell'altro soltanto con le parole, con lo sguardo, con una promessa sorretta dalle note di una canzone..
In questa canzone ritrovo tutto quel dolce dolore che è la mia idea di amore.


mercoledì 17 settembre 2008

GOODBYE RICHARD GOODBYE!




Ieri, dopo una macabra discussione a base di Heat Ledger e David Foster Wallace, ho acceso il pc di V e mi sono trovato nuovamente spiazzato dalla triste notizia della morte di Richard Wright, per i più solo un semplice musicista, ma per me, era il fondatore insieme a Waters e Mason dei PINK FLOYD, il gruppo che mi ha tirato su negli anni dell'adolescenza, con le loro chitarre sognanti, l'uso di cori e orchestre che aumentavano l'effetto di ogni canzone, i testi che riportavano in auge i pensieri di piccoli grandi pazzi della musica.
Immensamente triste anche per il fatto di non averli mai visti dal vivo, anche se al Live8, seduto sul divano con la mia chitarra acustica tra le dita, li accompagnavo cantando a squarciagola ogni singola parola delle loro canzoni.
Vederli in una reunion dopo gli screzi durati oltre 25 anni, bhe, è stato magnifico, con un bel chissenefrega se lo avevano fatto per soldi, le emozioni che mi hanno dato non hanno alcun valore.
Una delle due canzoni in cui la voce timida è quella di Richard è "Wearing the inside out", piccola canzone da ore piccole.. Ed è con questa che mi rimarrà sempre in mente dietro le sue tastiere, con la sua chioma bianca, ponendo un altro mattone nel muro che mi ha sempre affascinato.
E come dicevano loro, Goodbye.. goodbye

martedì 9 settembre 2008

O BOMBEIRO DE COIMBRA


Oggi mi è successa una di quelle cose che è difficile immaginare nei racconti di fantasia, figuriamoci se vissuta realmente..
Durante un'ora di tedio, dopo aver terminato di leggere un racconto e aspettando che il pc - regno incontrastato di V in questo tumultuoso periodo - fosse libero, mi è venuta la stramba idea di vestirmi da bombeiro (pompiere) e entrare di sotterfugio nella stanza in cui V si trovava, con Pallina in braccio, dicendo di averla salvata dopo che era caduta di sotto..
Così, dopo aver indossato la tuta con cui V aveva svolto un campo di lavoro in Asturia, aver indossato il caschetto rosso che usano i due artisti di circo che condividono con V la sala ufficio di casa sua, mi accingevo a cercare la pigra gatta, immaginandomela nascosta sotto chissà quale letto o sofà. La ricerca vana mi portava a pensarla sul terrazzo del vicino, ma anche lì niente, così il timore è diventato certezza..
Era davvero caduta in una No man's land, a 3 metri al si sotto della feritoia da cui era balzata di sotto, zona piena di rovi, erbacce, impraticabile e impossibile da raggiungere.. così, tolti i panni di finto pompiere, per indossare quelli di vigile del fuoco provetto, scendevo dai vicini, aprivo la finestra e tentavo con leggere e pericolanti assi di legno di attirare la gatta, che nulla turbata dalla pericolosa caduta, saltellava allegramente per esplorare la piccola foresta a lei sconosciuta..
Mi facevo passare da V una corda sempre presa tra i vari attrezzi dei due circensi, che legata alla bene meglio ad una grondaia e fatta passare intorno alla vita, diventava l'unico appiglio tra me e la stradina che si trovava a 7-8 metri sotto della finestra da cui sarebbe partito l'ardito recupero. Così con un balzo degno di un atleta olimpico, mi ritrovavo sul luogo del misfatto, prendevo la gatta e tornavo con un'altro balzo all'interno della casa dei vicini..
Per ringraziarmi Pallina non ha fatto altro che maledirmisoffiarmiegraffiarmi per il tragitto fino a casa..
Ecco cosa vuol dire prendere in giro "os bombeiros"! Il vostro incubo peggiore si avvererà!!

PS: le nuove foto, comprese quelle di Coimbra che ho fatto in questo periodo, le trovate qui LINK

sabato 6 settembre 2008

IL CIELO SU COIMBRA



Non promette nulla di buono. Piove. I panni stesi da giorni che sembra non vogliano abbandonare nemmeno una goccia d'acqua da quando son stata posizionati sullo stendino, con posizioni da equilibristi per non fare compagnia al ciarpame accumulato dai vicini di sotto sul loro terrazzino; il sole che fa capolino e lo rincorri fino al muro giusto per prendere l'ultimo raggio prima che l'ennesimo nuvolone lo celi nuovamente. Così si rientra in casa, si pianificano mille cose che la pigrizia ti cancella dalla mente, si ascoltano voci dalla strada, sdraiati sul letto a strafogarsi delle ultime pagine della Allende e della sua saga familiare sud americana, e ripensare così al Perù, a quando ero arrivato ai 5ooo metri dove la gente vive in piccole casupole in balia dei venti, ostaggio di notti ghiacciate e giornate roventi, a come la durezza della vita, per quanto ci sforziamo di sentirci umili e a tratti ultimi, non l'abbiamo mai provata.
Così si getta un'altra occhiata fuori, intanto il sole si mostra nuovamente, per la strada si ascoltano voci amiche, allora ti affacci e vedi i tuoi nuovi dirimpettai, studenti che sono passati per qualche giorno sotto il tuo stesso tetto e che ti hanno portato nuova linfa in quella cosa che si chiama vita.
Vita che passerò qui in questa cittadina ancora per un po' di tempo, ho accettato di buon grado di rimanere dall'11 di questo mese fino a Gennaio (come minimo) nella prima casa che mi ha ospitato l'anno scorso, vale a dire la principesca dimora della gatta Mimì, i cui padroni, per motivi di lavoro si trasferiranno a Newcastle, lasciando qui per le solite beghe iperburocratiche la loro amata quattrozampe, che non ha completato il periodo post vaccinazioni, obbligatorie per entrare in U.K. con un animale.. Mi sono così accordato per stare da loro come minimo finchè non torneranno per portarla con loro, senza dover pagare affitto nè spese.. in una casa fantastica che sfata il mito del Portogallo senza termosifoni, infatti è l'unica che io qui abbia visto, in cui siano presenti.. Dura la vita in Portogallo vero??

mercoledì 3 settembre 2008

VITA DA GATTA


I lunghi baffi bianchi fanno capolino dal fondo delle coperte, poi un'orecchio, poi l'occhietto ancora mezzo addormentato, poi la zampina che si stiracchia e mostra le temibili unghie d'agguerrita cacciatrice. Poi.
Si va in cerca del cibo lasciato la sera precedente, si beve un po' di latte dalla ciotola, mentre la zampina sinistra sussulta, iniziano così le pratiche quotidiane: caccia alle mosche, corse sfrenate tra cucina e salottino, qualche passeggiata sulla tettoia del vicino, dare la caccia alle silenzione e velocissime lucertole che si nascondono negli anfratti e nelle crepe dei muri secolari, con un balzo olimpico si sale sulla vetusta feritoia presente sul terrazzo e da lì si osservano le colombe e i passeri di passaggio sui tetti vicini, ma troppo lontani anche per un'allenata ginnasta come Pallina.
Durante il pranzo ci si apposta nei pressi delle sedie dei commensali, che non sia mai che cada qualcosa dalla tavola, sarebbe imperdonabile lasciare a terra anche una sola briciola..
Per il descanso pomeridiano il letto degli ospiti è il rifugio ideale, con i suoi due materassi comodi adagiati uno sull'altro, che rendono piacevole le ore tediose, in attesa di rivelare lo sguardo sornione quando qualcuno si avvicina al frigorifero, anche in questo caso, meglio che nulla vada a terra e da lì a chissà quale malsana discarica. E' così bello giocare con il cibo, appallottolandolo con le zampette e tentando di lanciarlo al vento!
Veros sera si leggono un po' le avventure di Patata, la gatta di Culicchia e si discute animatamente sulla convivenza in quella casa di Patata e di Anselm, lo storico amico formichiere del bravo scrittore e quanto sarebbe difficile sperimentare qualcosa di simile tra queste vecchie mura. E anche qui l'arte è di casa, ci vengono a trovare pittori, artisti circensi, giramondo dalle belle speranze. E stare comodamente in braccio a questa umanità rende Pallina sempre più simile alla simpatica Patata, della quale ha smesso di essere gelosa dopo questa svolta molto bohemien..
Dopo un'altro po' di moto e una passeggiata sui davanzali al chiaro di luna, ecco l'ora della nanna, quella vera, accoccolata al fondo del letto, tra le coperte e i piedi dei premurosi amici a due zampe, finchè il gronf gronf sfuma e si perde tra i sogni..

PS: altre foto di Pallina le trovate qui LINK

giovedì 28 agosto 2008

SCORCI DI COIMBRA


Si sta bene a Coimbra in questi giorni. Chi come me, aspettava l'alta marea di studenti per i vicoli sta iniziando a godere della loro presenza ad ogni ora. Piano piano dalle stanze basse e buie alle soleggiate mansarde, iniziano ad esserci luci accese dopo il tramonto, le stesse finestre che ancora qualche giorno fa risultavano buie ora vivono di nuova vita, con i neo arrivati che si impadroniscono di tutti gli angoli delle camere, appaiono così posters, lampade, note di qualche canzone di chissà quale paese che deliziano chi passa nelle ruas e nei minuscoli becos.
Così è per le Taskas, i bar che si affacciano sulle stradine a ciotoli tanto amate quanto detestate da chi va in giro con le infradito, iniziano a vedersi gruppetti di neo universitari che attendono sonnolenti il loro turno nelle varie segreterie per capire dove saranno i corsi..
Le republicas ancora non hanno raggiunto il loro naturale livello di rumori e portoni che si aprono e chiudono a qualsiasi ora del giorno e soprattutto della notte, ma come ho detto prima, le cose stanno andando verso il naturale svolgersi della vita della piccola grande Coimbra.
Le passeggiate sono gradite a qualsiasi ora, anche le ore più calde, i ripari e la costante penombra rendono affascinanti gli scorci delle case davanti alle quali sarò passato centinaia di volte, ma che solo grazie a giochi di luce si mostrano nella loro bellezza.
Nelle vie principali si incontrano artisti di strada che richiamano piccole folle, musicisti - tra tutti la bella ragazza con la fisarmonica - che rendono tutto magico.
E allora non rimane altro da fare che sedersi in uno dei cafè in piazza e farsi trasportare lontano dalle note.

giovedì 21 agosto 2008

IMPRESSIONI D'AGOSTO


Sono passate due settimane dalla partenza di V per un campo di lavoro in Spagna, mi sono ritrovato così con l'intera città con la fitta trama di viuzze tutte a mia disposizione, con i gatti nelle strade che si rincorrevano con code di pesci in bocca, con i cani dei punkabbestia che bivaccavano all'ombra, con i germani reali che per nulla intimoriti si avvicinavano ai moli sul Mondego, con i loro carichi di innamorati che cercavano tra la brezza sopra le acque serene del fiume un posto perfetto dove dichiararsi il loro amore.
Nelle mie orecchie scorrevano veloci le parole delle Lucidellacentrale, di VanessaDaMata, di Lalli con la sua testa storta, quella voglia di mare che è particolarmente acuta quando il sole ti fa compagnia tutto il giorno.
Tv inesistente, le mie Olimpiadi le ho vissute nella stanza di V, tra maratone di film e lanci di gomitoli a Pallina, che da qualche giorno è anche arrivata a quell'età in cui i gattoni le interessano particolarmente, essere in calore la costringe a camminare in posizione di perenne agguato, cosa che non le riuscirebbe particolarmente bene dato il suo estenuante miagolare tipico delle gatte con la voglia di nidiate..
Come Rachele Bastrenghi vivo tra il sociale e il vuoto, ma quest'ultimo non è nulla di negativo, anzi, penso che a volte faccia bene starsene come piccoli eremiti circondati da quello che più ci piace, senza dover rendere conto ad anima viva sulle scelte, sui pensieri e sulle azioni.
La parte sociale si è invece riaffacciata in questi ultimi giorni con l'arrivo dei nuovi Erasmus, due ne ho ospitati nella reggia di V, devo dire che dovessero essere tutti così, l'atmosfera coimbrese sarà sicuramente piacevole quest'anno, come del resto l'anno eccezionale che è appena passato (sviolinata per tutti i reduci..).
Ieri sono anche tornato nella vecchia Casa Sonica, tornando di sotterfugio nei ricordi, così rientrando nella mia stanzetta ho fatto quella piccola cosa dolorosa che è organizzare le buste di plastica e riempirle di libri, spartiti, calendario, ciarpame vario, poster e locandine che faticavano a staccarsi alle pareti. Vedere la stanza spoglia, con decine di palline di Blu Tack che ancora si trovavano agli angoli dei poster scomparsi sulla parete ormai tutta bianca, pronta ad essere parte della vita di qualcun altro, mi faceva una strana impressione.
La nostalgia ogni tanto si è affacciata, ma è rimasta sulla porta, forse ha capito che non era il momento di entrare nei miei pensieri.

giovedì 7 agosto 2008

SOLO UN GRANDE SASSO


La terra è solo un grande sasso, sulla quale noi rincorriamo tram lavori pub amici, non abbiam più bisogno di orologi, di sveglie, di qualcuno a cui chiedere la strada.
Abbiamo Smart, I-pod, McIntosh, TomTom, Nokia ultimissima generazione, tutto per stare con gli altri ,muoverci e comunicare, strumenti utili solo a stare da ancora più soli. Tolgono i confini tra gli stati, ma ne creano tra le persone, li costruiscono sui giornali, con le corsie preferenziali, con i cancelli alti e i muri spessi, con i parchi per zombie e i campi per rom.
Con i discorsi del "io non sono razzista ma", con le occhiate e le mani che tengono le borse sui bus diretti in periferia, con l'esercito sotto casa come in una ipotetica Baghdad, finalmente sicuri di poter uscire la sera per andare ad infognarsi in qualche sala Bingo.
E' così che staremo meglio?? che la prossima generazione verrà su?? racconteremo le favole di orchi slavi e streghe nigeriane?? svuotando i centri estivi dai bambini belli e sorridenti figli della Mulino Bianco?? E' mandando i maruegos senza patria nè identità culturale nelle piscine comunali che si sentiranno come noi?? O macchiando le mani di bambini con il carbone che non avverranno più furti nelle case??
Integrare e costruire non sono parole da bar o da salone di bellezza, i pregiudizi li abbiamo tutti, se non sono contro i marocchini saranno contro gli albanesi, romeni, cinesi, africani, marziani, ma questi non devono renderci ciechi davanti alla realtà, davanti ad una mano tesa che ti chiede aiuto, davanti ad uomini e donne che non sono altro che persone come noi e forse non abbiam mai fatto nulla per cercare un contatto con loro che non fosse uno sguardo di disprezzo. Anche perchè per loro gli altri siamo noi. Quando li ho visti commettere dei reati non ho esitato a fermarli o farli arrestare, ma non mi sono mai sognato di etichettarli tutti nello stesso modo, così come i nostri vecchi all'estero che sono sempre stati umiliati e insultati a causa della loro origine.
Magari loro del grande sasso hanno una diversa visione, magari percorrerlo in lungo e in largo è quello che per millenni ha fatto l'uomo, magari per rubare non usano ne' banche ne' giacche e cravatte e non si sono arricchiti mettendo in mezzo alla strada migliaia di famiglie di operai, magari facevano lavoretti che sono via via scomparsi, magari non hanno combattuto mai una guerra anche se ad Auschwitz diventavano cenere lo stesso e magari gran parte delle favole con cui si mettono a dormire i bambini, nelle nostre case a quattro mandate, sono state tramandate di città in città e nei secoli proprio da loro.

Qui trovate le proposte della Comunità di Sant'Egidio sul "caso zingari" LINK


mercoledì 6 agosto 2008

MUSIC ON MY WAY


Non saranno sicuramente le strade che attraversano gli States, così tanto abituati a vederle nei film o sognarle leggendo i libri della beat generation, ma anche in questo angolo di mondo ci sono scorci che rubano alle nostre visioni e ce le rendeno davanti agli occhi.
E cosa c'è di meglio che una macchina con i finestrini giù, le mani che combattono contro il vento e cantare a squarciagola?? Allora una bella compilation di ballate e inni rock alla strada che mi hanno accompagnato in questi giorni roventi..



On my way

  1. Ben Gibbard - Overture
  2. Clap Your Hands Say Yeah - Over and over again
  3. Death Cab For Cutie - Soul meets body
  4. The Cure - Pictures of you
  5. Bloc party - Banquet
  6. John Vanderslice - Exodus damage
  7. Red Hot Chili Peppers - Snow
  8. Stereolab - French disko
  9. The Church - Under the milky way
  10. Cary Brothers - Ride
  11. Team Sleep - Ever
  12. The Postal Service - Such great heights
  13. Limp Bizkit - Creamer (Radio is dead)
  14. Deftones - Digital bath
  15. Ataris - In this diary
  16. The White Stripes - Jolene
  17. New Order - Crystal
  18. Radiohead - Be quiet and drive (Deftones cover)

Se nella pagina del link dovesse apparire una pubblicità, cliccate in alto a destra su "Skip this ad" in modo da ritornare al download principale.



lunedì 4 agosto 2008

AL-GHARB ovvero ALGARVE




Ore 21, il sole lascia l'Europa e noi l'abbiam rincorso fino a Cabo Vicente, il punto più estremo del continentefortezza, un'esplosione atomica, ecco cosa sembrava quel momento, il vento che attanagliava ogni fessura dei nostri vestiti leggeri, vociare spagnolotedescoitaliano tutt'intorno, applauso fuoriluogo all'ultimo raggio che spariva, come sugli aerei colmi di italiani.
In 7 "made in Turin" siam stati ospitati da Tania e Fra - due exerasmus nostrani prestati a Coimbra - così alla fine ad Aljezur eravamo una dozzina di concittadini, ci mancava la mini-Mole e poi sembrava un piccolo villaggio piemontese..
Pur essendo meta di turisti rosso aragosta (come me in questo momento), devo dire che questa terra ha davvero un certo fascino, le case tutte rigorosamente bianche con finestre colorate e basse, niente condoni nè abusivismo, mare inondato da surfisti e bagnini tipo baywatch, ma anche promontori e il rumore notturno dell'oceano sono qualcosa di indescrivibile. Tra l'altro dopo anni di inquinamento visivo ho rivisto con grande emozione la via lattea in una notte di buio totale, neanche la Luna era presente, solo stelle cadenti e appese..
Coimbra invece si sta svuotando e da dopodomani mi troverò solo soletto fino al 22 dato che TUTTI quelli che conosco andranno in vacanza mentre V ha trovato un campo di lavoro nel Nord della Spagna, quindi mi dividerò tra Mimì e Pallina, parco, passeggiate lungo il Mondego, Pingo Doce e magari qualche sala cinema..
Il letto mi aspetta e la stanchezza mi consiglia di raggiungerlo in fretta..
Até logo

PS: qui trovate le FOTO

martedì 29 luglio 2008

COIMBRA bis















Oltre due mesi di lavorolavoro e ancora lavoro, la coltre di polvere sulla faccia, nel naso e nelle orecchie che non mi permetteva di trattenere neanche un raggio di sole nell'arco di tutta la giornata, uscire con il timido calore umido del mattino presto e tornare a casa con il buio che attanaglia la città mentre le famiglie sono già da un pezzo con le gambe sotto i tavoli e il ronzio isterico dei telegiornali nelle orecchie.
Ora mi trovo nella casa di Mimì, il mio primo lavoro dell'anno scorso qui in Portogallo..
Devo dire che mi fa davvero effetto essere in questa terra che ormai è nel mio DNA e anche se devo elaborare ancora il fatto di aver preso armi e bagagli ed essere tornato a Coimbra sono comunque contento nel rivedere le stradine, il Pingo Doce, l'aver scambiato qualche amichevole parola con i ragazzini romeni con cui ho condiviso un angolo di città nei due mesi che ho distribuito il quotidiano Metro. In pratica mi sento a casa. E rivedere Eli, Pallina, i luoghi dove tutto e cambiato, ma niente è mutato, mi fa sentire leggero e con qualcosa dentro che ancora non ha nome.
Per il momento mi godo la pace e il silenzio della strada, dei grilli che amoreggiano qui intorno e torno a guardare le stelle che questa notte sembrano brillare così tanto che sembra basti allungare un po' il braccio per poterle toccare.



lunedì 21 luglio 2008

FOTO

Ricordi, piccoli pezzi di memoria che una macchina ha reso perfetti, senza le sbavature della memoria, ma che lasciano lo stesso volare i pensieri.
Ieri pomeriggio nel totale caos della mia casa e in previsione della partenza per Coimbra (ancora una settimana nella mia Torino) mi sono ritagliato un'oretta e seduto per terra accanto al letto, con uno dei tanti cd nelle orecchie e mi sono soffermato sul mio passato.
Passavo dalla nave che mi portava a Barcellona al Cristo di Rio, da Genova a Palermo, dalle Ande peruviane alle spiaggie dello sbarco in Normandia.
Ogni foto era un piccolo, minuscolo momento di un'azione che nella mia testa ripartiva da quel momento per protrarsi per un tempo indefinito, ma sempre carico di emozioni..


domenica 20 luglio 2008

TROPPO

Troppe cose da scrivere
Troppo tempo dall'ultimo post
Troppo poco tempo da dedicarmi in questo mese
Troppa voglia di partire per il Portogallo

domenica 29 giugno 2008

E FESTA FESTA FINO AL MATTINO...

E così come ogni anno arriva il mio compleanno (domani), ma soprattutto l'allegra festicciola che lo accompagna, in questo caso che lo ha preceduto..
Ringraziando innanzitutto le due caparbie autiste dell'andata+ritorno, devo dire che quest'anno è filato tutto alla grande e ringrazio tutti quelli che sono stati anche solo di passaggio e chi invece è rimasto dall'inizio alla fine, giusto per smaltire quel mix di alcol, caldo, nutella, ciliegie e musica che ci ha attanagliato tutta la notte..
Ringrazio anche chi ha lasciato un offerta per Salvador (53 euri raccolti) che consegnerò direttamente ad Agosto quando tornerò in Portogallo (Enri e Alessia, non partite senza di me!!)..
Ci mancava solo la mia metà che proprio è ieri è arrivata a Mosca per imparare quella lingua - io preferirei imparare il linguaggio dei formichieri come ha fatto Culicchia - perchè il russo è proprio russo..
Presto le foto..

sabato 21 giugno 2008

MURI E DURI

Così da un mesetto a questa parte ho smesso i panni dell'eterno studente, dell'educatore, del pluriappassionato al cinemamusicaelibri e ho iniziato l'esperienza di uno dei lavori "machisti" per eccellenza, il muratore.
Devo dire che mi sono trovato a dover combattere con i miei pregiudizi in primis e poi con quelli altrui, ricevendo cazziatoni da gente che se fossi stato in giacca e cravatta non si sarebbe mai permessa di trattarmi così; ho sentito pure il luogo comune "voi non sapete chi sono io, vi rovino tutti!!", con tanto di tempestivo arrivo di poliziacarabinierievigili chiamati dall'amichetto poliziotto della povera donna della Regione che arrivava sparata in zona pedonale aveva preso in pieno il camion che usavamo e dava la colpa del "gravissimo fatto" alla nostra incuranza..
Per il resto la sera si dipana tra doccia cena e libro prima del sonno che mi attanaglia già alle 9, saluto le galline appollaiate intorno a me e buonanotte al pianeta..
Salvo trovarmi per le strade di San Salvario tra bonghi ritmi indiavolati e birre che scendevano come acqua in una torrida notte nel barrio "spesso"..
Tra poco arriverà il mio compleanno, così ho deciso di fare la solita festicciola piccola piccola sul prato davanti all'imbarchino del Valentino che ci ospiterà il 28 Giugno (ma se si festeggia prima il compleanno porta sfiga??) tra amici chitarre moretti stereo e zanzare..
Se qualcuno degli aficionados del blog volesse passare quella sera è il benvenuto!!
E adesso per ridere un po' qui per voi un video esemplare di cosa vuol dire essere muratore..



sabato 24 maggio 2008

???


Sono le 6.30 del mattino e sono ancora sveglio. Dopo aver fatto colazione e salutato mia madre che usciva per un'altro sabato di lavoro mi sono rimesso al computer. Nessuna notte "brava", nessuna strada mi ha visto questa notte, solo silenzio e luci accese nella casa di fronte. E 1000 pensieri. Che vanno in tutte le direzioni, sono loro che mi hanno portato in giro questa notte. E così sono stato a Coimbra, nella mia vecchia stanza a sentire il vociare degli studenti eternamente ubriachi d'amore che vagano nelle stradine della mia seconda città. Ero con V e con Pallina sul lettone, tutti e tre stretti stretti raccontandoci storielle buffe. Ero con i miei amici a parlare sotto casa a bassa voce, tra chi mi è stato vicino in questo periodo e chi avrebbe potuto farlo, ma ha scelto altre "priorità" al posto di qualche oretta di piccole grandi chiacchierate. Ero agli esami che ho dato e che darò, sempre con lo stesso patema d'animo che dopo tutti questi anni continua a rendermi insonne. Ero tra chi sa di aver sbagliato un sacco di cose nella vita, che ha esitato quando la strada era perfetta e ha scelto le vie battute da raffiche di vento. Ero tra chi finisce la maggior parte dei pensieri con mille punti interrogativi, qualche esclamativo e pochissimi punto e a capo.

mercoledì 14 maggio 2008

VOCI DI DONNE



La musica, come il cinema è la mia grande passione, o forse è amore, il confine tra le due parole in questo caso è davvero labile.
Ci sono canzoni in cui domina la musica, in altre i testi ed in altre ancora le voci. Queste ultime specie se femminili, rendono lo spazio di quel brano indimenticabile, essendo cresciuto a pane e A Great Gig In The Sky dei Pink Floyd..
Per questo ho deciso di proporvi questa compilation con quelli che per me sono i migliori pezzi degli ultimi anni cantati da voci femminili (troverete anche qualche duetto..).
Se avete qualche altro brano da consigliarmi scrivetelo nello spazio commenti!
Buon ascolto..


CD1
  • Baustelle (Rachele Bastrenghi) - Revolver
  • Cristina Donà e Gianni Maroccolo - Meloria's ballade
  • Elisa - The waves
  • Enya e Vangelis - Ask the mountain
  • EstAsia (Romina Salvadori) - Solidea
  • Frou Frou (Imogen Heap) - Hear me out
  • Garbage (Shirley Manson) - You look so fine
  • Goldfrapp (Alison Goldfrapp) - Lovely head
  • Katie Melua - Nine milion bicycles
  • L'Aura - Una favola
  • Lamb (Luise Rhodes) - Gabriel
  • Marisa Monte - Vilarejo
  • Morcheeba (Skye Edwards) - Blindfold
CD2
  • Nick Cave e PJ Harvey - Henry Lee
  • Norah Jones - Sunrise
  • Planet Funk (Sally Doherty) - All men's land
  • Portishead (Beth Gibbons) - Roads
  • Royksopp (Karin Dreijer) - What else is there
  • Scisma (Sara Mazo) - L'innocenza
  • Sia - Don't bring me down
  • Sol Seppy - Slo fuzz
  • Tori Amos - 1000 oceans
  • Trespassers William (Anna Linne Williams) - Lie in the sound
  • Under Byen (Henriette Sennenvaldt) - Legesag
  • Ustmamò - Nostre altre vite
  • Vanessa Da Mata e Ben Harper - Boa sorte-good luck
LE CANZONI CHE TROVATE QUI SONO STATE ACQUISITE LEGALMENTE DALLE PAGINE MYSPACE DEGLI ARTISTI INTERESSATI O UTILIZZANDO IL SITO GROOVESHARK.COM CHE PERMETTE LO SCAMBIO LEGALE DEI FILES.

lunedì 12 maggio 2008

DURANTE NOTTI DI OMBRE





La notte, ancora lei, mi affascina, con i suoi colori, i suoi giochi di luce e ombre, già le ombre..
Quelle che tutti abbiamo, che ci seguono in una città che solitamente vede il sole così pallido che a volte ci si dimentica proprio di averle..
Sarò pazzo (e forse per questo che sono ancora felice), ma con la mia ombra mi capita ancora di giocare, ora ad esempio è proiettata sul mobile dietro la mia schiena e magari come quella di Peter Pan starà danzando a mia insaputa sulle note di "Andarsene così" dei Baustelle.. chissà..
Tornata di moda in questi giorni immischiata nella politica, c'è chi invece la usa come concetto negativo, la parte misteriosa e oscura del nostro essere al mondo..
Per me è invece qualcosa che mi ricorda biciclette al tramonto sui viali, rifugio fresco sotto qualche albero durante l'afa estiva..
Riprendiamoci il senso e la bellezza delle parole..

lunedì 5 maggio 2008

CITTA' PIU' SICURE?




Con questo slogan, vecchio di almeno 8 anni, ancora i politici stanno riempiendosi non solo la bocca, ma anche le tasche. Pura demagogia dicono alcuni, pura demenza affermerei io..
Come se durante i Suoi 5 anni di governo i crimini fossero scomparsi e non il contrario, con leggi che dimezzavano i tempi di prescrizione anche di reati gravissimi come gli stupri (il loro cavallo di battaglia preferito).

Bhe, allora quando fa tanto comodo ecco portare i casi ecclatanti, l'importante che siano Made in Marocco piuttosto che Made in Romania, il Made in Italy nei crimini non è cosa buona e giusta..
Allora facciamo passare sottovoce che chi ha pestato e reso in fin di vita un ragazzo a Verona siano dei NEOFASCISTI, meglio chiamarli balordi, dà più l'idea di gente ai margini della società.

Invece nei molti, moltissimi casi di cronaca, dai bulli neonazi dello Steiner che picchiavano il loro compagno portatore di handicap, agli esagitati in preda magari alle anfetamine che hanno assaltato le auto dei vigili in Piazza Vittorio questo week-end, al morto di Verona si può osservare una crescente facilità all'uso della violenza da parte del gruppo, cosa che è vecchia quanto l'essere umano, con cui la società ha sempre più spesso a che fare e tristemente ne pagano sempre le conseguenze i più deboli.

Si vede come le frange più estreme del tifo organizzato, come quelle della politica, siano esempi positivi per parte di quei ragazzi e talvolta ragazzini che sono deboli di mente, spesso con dei complessi di inferiorità e che il gruppo riesce in qualche modo a fagocitare, d'altronde uccidere una persona per una sigaretta fa di questi skinhead giovani da copertina di qualche giornalaccio o magari come avvenne tempo fa "bella gente" di Lucignolo.. Così si entra nella solita "routine" da Tg, intervista con i vicini che diranno "erano dei bravi ragazzi, famiglia di gran lavoratori", come se la follia e la violenza risiedesse solo nelle case dei più umili o degli ultimi.

Quando succedono cose del genere, mi chiedo spesso quali siano i "maestri" di questi ragazzi, perchè chi non si veste come loro o ha la pelle più scura della loro debba essere per forza un nemico da eliminare, cosa mai gli abbiano insegnato i loro genitori gelosi magari delle loro proprietà riguardo "all'altro".
Ancora qualche giorno e la televisione e la stampa inghiottirà questa triste storia senza che gli spettatori si fermino a ragionare sul fatto che la politica del "chi non è come te è un tuo nemico" non dà altri risultati se non quelli che purtroppo in questi giorni abbiamo sotto i nostri occhi.



PS: Tra l'altro il fascismo è di casa anche nel caso dei 14enni che han bruciato i capelli del loro compagno di scuola, tanto che gli avevano disegnato una croce celtica sulla guancia e il "capo" aveva decine di immagini e video inneggianti a Mussolini e Hitler.
Ma continuo a chiedermi: I genitori dove diavolo sono? Come è possibile che ragazzini facciano cose del genere senza aver dato in famiglia segni preoccupanti? Forse perchè nel 90% delle case, l'unico momento di condivisione del tempo è la cena, "dominata" dalla televisione sempre accesa che zittisce ogni forma di dialogo??

giovedì 1 maggio 2008

THYSSEN E MOSCATO


Quei giorni freddi e tristi di inizio Dicembre mi trovavo a Coimbra, nel tepore della mia stanza aperta su un bellissimo tramonto me ne stavo tutto pensieroso mentre la vita degli Erasmus e dei ragazzi portoghesi era scandita dalla parola festa. Per me nulla di tutto questo, non era il momento per pensare a divertirmi, cercavo di spiegare ai ragazzi della Republica in cui ero stato invitato a cena quella sera che nella mia città un bruttissimo incidente sul lavoro aveva ucciso vari ragazzi della mia età, ma sembrava che tutto dovesse continuare a scorrere senza questioni, nè un interesse verso un avvenimento di quella portata.

Così anche se quei ragazzi non li conoscevo, non li avevo mai visti, li sentivo in qualche modo vicini, sarà che so cosa vuol dire lavorare, pur avendo poca esperienza, in lavori che ti stancano il corpo e la testa, usare flessibili e macchinari che possono rovinarti la vita per una semplice distrazione, condividere un veloce pasto con chi si trova nelle tue stesse condizioni e poi di nuovo a ritrovarti con rumori assordanti nelle orecchie da lì a chissà che ora, con la voglia che arrivino le 18 del venerdì, il momento più elettrizzante e leggero della settimana lavorativa.

Sapere che una delle vittime, Giuseppe Demasi, mio coetaneo, era figlio di un'infermiera dello stesso ospedale dove lavora mia madre, è stato ancora di più un piccolo dolore.
Oggi, dopo aver parlato con Simo e Teo (amici della serie guaiachimelitocca) abbiamo deciso che avremmo dedicato le ore successive al corteo, che si snodava per le vie del centro cittadino, per andare alla fondazione Sandretto Re Rebaudengo a visitare la mostra "Chi muore al lavoro", 75 fotografie che ripercorrono l'inverno più triste che Torino ricordi, proprio per rendere in qualche modo il nostro omaggio non solo ai 7 della Thyssen, ma a tutti coloro che escono dal lavoro in un telo bianco.
Così, ci trovavamo all'interno del padiglione proprio nel momento che Bertinotti visitava la mostra, ebbene, fin qui nulla di strano, se non che la fondazione abbia "offerto" al bar che si trovava proprio davanti alle foto un momento di "degustazione" di vini, magari qualche buon Moscato. Peccato che la situazione mi lasciava del tutto basito, ma come? Bertinotti e staff dopo immagini del genere non trovano meglio da fare che banchettare (se pur il tutto organizzato dalla fondazione)??? Ho trovato il tutto di pessimo gusto, accentuato ancor di più dalla visita alla sezione "design" che lo stesso Fausto ha velocemente espletato, che esulava completamente il motivo della sua visita alla fondazione.
Sicuramente c'era modo e modo di presentare una mostra del genere, per lo più davanti a foto strazianti che mi hanno fatto veramente piangere, tanto erano profondi alcuni scatti.
Qui sotto trovate la registrazione audio dei momenti successivi alla tragedia, nella speranza che quelle urla (associabili proprio a Giuseppe Demasi) non abbandonino la nostra memoria storica e soprattutto nel pensiero che cose simili non accadano MAI PIU' in nessun angolo di questo pianeta.



GLI AMICI DEGLI AMICI




Fin ora mi ero tenuto buono, calmo e pacifico, mi dicevo, in fondo l'Italia si merita di essere in mano a loro, ma la rabbia è come il fuoco sotto la cenere, così mi viene in mente in un momento di puro masochismo di riguardare un pezzo di uno a caso dei molti video sul futuro primo ministro e con grande tristezza riassisto al passaggio che trovate qui sopra.

E mi sovvengono le parole dette da Marcello Dell'Utri a Klaus Davi, che, come ogni buon servitore del potente di turno, fa parlare il gioiello di punta della Casa della Libertà (provvisoria) su Mangano con tanto di EROE come epiteto, senza che il SantoKlaus apra bocca per contestare o quanto meno prendere le distanze da tale affermazione.
Così passo una veloce rassegna in rete e mi trovo il video in cui il Berlusca proprio oggi bofonchia un "Vergognati" a chi gli ricorda chi è veramente il suo EROE.

Così capisco, non sono nero dalla rabbia perchè ha vinto la destra, sono in questo stato perchè ha vinto un MAFIOSO, perchè la destra non è questo modo di fare politica, quanto la sinistra non è Prodi e chi l'ha ricattato. E questo amico degli amici in campagna elettorale non ha detto nulla del suo vero piano: diventare Presidente della Repubblica e credetemi, ha fallito nei cinque anni precedenti, ma questa volta ce la farà. Così non ce lo toglieremo mai più di torno.

Intanto la Lega e la destra post-fascista continuerà con i soliti toni allarmistici, immigrazione come pericolo, dimenticando che la Bossi-Fini è stata un calvario per gli onesti e una manna per di trafficanti di uominidroghearmi. Dimenticando che l'indulto è stato votato anche da Forza Italia e buona parte di AN, dimenticando che siamo un paese con circa 3 milioni di cittadini all'estero e circa 20 volte tanto di figli di emigrati da fine '800 e che da sempre siamo stati trattati indistintamente alla stregua di gentaglia, tanto che i nostri amici statunitensi facevano test mentali e fisici molto duri ai nostri emigranti. Per non parlare degli italiani nelle miniere della Ruhr e in Belgio, facevano i lavori più pesanti così come oggi il verde nord-est gode di un benessere portato dall'immigrazione molto conveniente in fabbrica, per nulla nelle strade.

Così mentre per loro la vera emergenza è la criminalità rumena, la MAFIA italiana in giacca e cravatta continua a sedersi nei salotti "bene" a banchettare, sognando il prossimo condono tombale e gli aiuti di stato per i futuri lavori "fantasma" nel mezzogiorno.

Mi rivolgo soprattutto ai ragazzi militanti di destra, che, con Azione Giovani inondano il web di video in cui a viso aperto contestano la mafia, ecco, perchè, ora che sono in un unica forza politica, non prendono le distanze e condannano le pesanti affermazioni di Dell'Utri??
E ora mi rivolgo ai ragazzi militanti di sinistra: perchè non prendono le distanze e condannano l'operato di un personaggio come Bassolino, che tutto ha fatto meno che ostacolare la camorra??
Quando avverranno queste due cose sarò un po' più contento di esibire la mia carta d'identità all'estero.

mercoledì 30 aprile 2008

QUEL 25 DI APRILE



Era nell'aria elettrica della notte prima, qualcosa, un evento, un grande evento si stava avvicinando, un mare di gente che sogna, ride, si indigna, si commuove, urla la sua rabbia e soprattutto ascolta in religioso silenzio le tante voci grandi e piccole che passano sulla passerella nera.
Poche, pochissime bandiere, giovani e anziani, bottiglie vuote rigorosamente poste in sacchetti e al primo cassonetto della plastica o del vetro finiranno la loro breve vita.
Ancora applausi, macchine foto, telecamere, sole, ressa, sudore che scivola sulla schiena, collo che brucia, qualcosa è davvero nell'aria.
La gente intorno è quella che ti circonda sui pullman, alla quale magari non dedico attenzione nelle mattine scivolate verso il lavoro, ma lì diventano massa, massa critica, cittadini informati, che pensano che la loro vita, la loro storia e il loro voto non debbano essere usati dal potente di turno per fini che sempre meno sono pubblici e sempre più privati.

Così mi accorgo che alla fine anche io come chissà quanti altri lì presenti a volte ci siamo sentiti soli, dispersi, umiliati, pensando di essere gli unici a soffrire quando uccidono una giornalista come la Politkovskaya o quando Dell'Utri definisce eroe un boss mafioso come Mangano.
Eppure abito nello stesso paese di chi crede che le ronde verdi terranno i ladri lontani dalle ville magari costruite sulle nuove schiavitù e che invocano la pena di morte per uno stupratore - l'importante che sia straniero - dimenticandosi che ogni giorno c'è nel nostro paese una media di 4 stupri che circa il 70% è dovuto a parenti, amici della vittima, dimenticandosi che Rosa e Olindo, Omar e Erica, sono fin troppo come noi e che la paura dell'altro non porta che gravi, gravissimi errori, come mostra il bellissimo film di Carlo Mazzacurati: La giusta distanza.
E' vero, Grillo a volte esagera, ma d'altronde è un buffone di corte (nel miglior uso del termine) ed è stato talmente bravo ed efficace che hanno iniziato ad aver paura di lui cacciandolo dalla televisione pubblica per la famosa battuta su Craxi circa 14 anni fa e anche se nella vita ha commesso anche dei crimini, lui non si è mai tirato indietro e più volte ne ha parlato pubblicamente.

Tornando a quel 25 di Aprile, per quanto i giornali, al centro del v-day, abbiano cercato di contrapporre le due piazze, la gente "illuminata" ha capito che quelle erano solo parole di persone che hanno paura, perchè le cose dette da tutti i protagonisti della giornata SONO inconfutabili, dai milioni di euro che diamo ai giornali tramite le tasse, alle critiche alla Gasparri fatte da Travaglio, al silenzio di tutti sul crack Parmalat e sui Bond Argentini, all'uccisione in carcere di Aldo Bianzino, alla TAV inutile e dannosa.

E poi sono arrivato a fare un'ora e mezza di coda per firmare i 3 referendum, novanta minuti tra perfetti sconosciuti che una potente alchimia rendeva simili a me, nessuno che si lamentasse, anzi, con la voglia di parlare senza luoghi comuni, con il solo desiderio che questo paese, umiliato, scosso da bombe 63 anni fa così come a Capaci e in Via D'Amelio, torni in grado di essere amato - come si dovrebbe meritare - dai suoi cittadini.

Morale della favola: 1 milione e 300 mila firme raccolte e autenticate in un giorno, contro le 7 milioni decantate dal puffone per il suo No a Prodi del Novembre scorso, purtroppo avendo "gustato" da un vicino bar una mezz'ora di banchetto del Popolo delle Libertà, la realtà è che ho visto appena sette persone fermarsi al banchetto.. mettiamone un'altra sul conto di testa d'asfalto..

venerdì 25 aprile 2008

BRIGATA PARTIGIANA ALPHAVILLE

Questa canzone-poesia della bravissima Lalli la dedico a tutti quei "banditi" che proprio in queste ore, 63 anni fa lasciavano le montagne per far rinascere questo paese e a tutti quei decine di migliaia di ragazzi e a volte ragazzini (da sempre dimenticati) che arrivando dagli Stati Uniti d'America, Regno Unito, Unione Sovietica, Francia, India, Marocco, Brasile e altre decine di paesi hanno perso la loro vita sul nostro suolo per liberarci dal nazifascismo.


Scesi dall'auto a toccare il mondo
come venuti dalle stelle
ci guardavamo attorno, senza fretta.

Colletti alzati delle giacche,
nella testa solo un richiamo,
rumore sordo di mare, un uragano.

Mi sorprendono gli occhi di tua madre,
mi trapassano, se ne vanno,
proprio mentre il ponte saltava in mille scintille...

Oggi sono vecchio e stanco,
è aprile e vento, ho più paura,
così sono venuto a chiederti, fammi questo piacere,
ti prego, questo piacere

Canta la mia canzone preferita,
ti prego, cantala,
cantala in questa mattina
appena appena impazzita,
cantala dove la mia mano potrà vedere,
cantala dove anche il mare si può riposare

Vedi, non potevo davvero,
non potevo di certo
guardare le altre luci brillare
senza provare a toccarle,
canta la mia canzone preferita,
ti prego, canta,
cantala in questa mattina
appena appena impazzita.

Per scaricare questa bellissima canzone potete usare questo link direttamente dal sito di Lalli:

martedì 22 aprile 2008

COSI' VICINO COSI' LONGIANO



Dopo un bellissimo week-end passato tra la Romagna e l'Emilia mi ritrovo nella uggiosa Torino..
Sabato mattina di buon ora mi sono svegliato tutto contento in previsione di andare a Cesena per il matrimonio (il mio primo matrimonio da quando non sono più in tenera età e mi rifugiavo sotto i tavoli del ristorante con le bimbe mie coetanee...) di Andrea&Andreja, due ragazzi che vivono a Torino, ma di Cesena lui e slovena lei.
Mentre mi recavo in stazione con un passo sognante visto il sole che faceva capolino dalla collina, ho iniziato a pochi isolati da Porta Nuova e sentirmi molto più leggero, come se i miei piedi poggiassero sull'asfalto, forse è perchè nel frattempo le scarpe "da matrimonio" - messe l'ultima volta a 18 anni per il saggio di chitarra - si stavano in qualche modo sciogliendo e la suola, composta da plasticaccia, un po' come le briciole di Hansel e Gretel, stava segnando i miei passi..
Così tutto trafelato e con il treno a 20 minuti dalla spiacevole situazione, ho imboccato via Sacchi e come nelle migliori favole mi sono ritrovato innanzi a un magico negozio di scarpe, che d'incanto mostrava enormi cartelli con su scritto: Svendita! Tutto a 19.90!!
Così costellando il pavimento del negozio di pezzi di plastica che avevano resistito fino a lì, mi sedevo e in 3 minuti trovavo le scarpe che mi avrebbero accompagnato per i due giorni successivi..
Così come nella migliore tradizione romantica incontravo a Bologna la mia amata V, tutta imbronciata per 10 minuti di ritardo del nostro treno volante magico, che in un batter d'occhio ci poggiava delicatamente sul suono cesenate, a pochi passi dal palazzo del comune dove la principessa e il principe si sarebbero sposati.
Dopo le nozze, splendidamente orchestrate tra un'aria sulla quarta corda di Bach (per i profani la musica di SuperQuark) e la marcia nuziale ci siamo ritrovati per magia a Longiano, sulle colline che sovrastano la fascia costiera romagnola.
E anche qui come in una favola, ad attenderci oltre a cibi di una bontà unica, anche una fisarmonica da cui uscivano le note del Valse de Amelie e altri pezzi "rubati" per noi dal bellissimo film.. Che magia!!
Per chi capitasse da quelle parti quindi consiglio il ristorante "I Cantoni".
Dopo una notte passata in un 4 stelle (mai visto nulla del genere) di nuovo di buon ora io e V abbiam fatto tappa a Modena dove V ha passato i 3 anni delle scuole medie, abbiamo così incontrato Zia-V e Bia-V una simpatica amica che ci ha portato a mangiare gli gnocchi fritti e tigelle, una vera e superlativa specialità modenese, al ristorante la Contea di Montale..

Se passate da quelle parti, mi raccomando, dite che vi manda Burro e loro vi risponderanno sicuramente: "Chiiiii??????"
Cosa dire di più? Ah, in un week end ho preso un kilo!!
Viva l'Emilia!! Evviva la Romagna!!

giovedì 17 aprile 2008

IL SOLE




Ci sono uomini che nascono per essere Sole, per illuminare e scaldare i cuori, le menti e le coscenze di chi ne vede la luce.
Soli che rinvigoriscono la terra, la fanno nuova ad ogni primavera e anche se vecchi e lontani continuano estenuantemente la loro vitale opera.
Uno di questi soli mi è apparso per la prima volta 9 anni fa, in una giornata di cielo limpido, in terra brasiliana, e si chiama Giovanni Lisa, Padre Giovanni Lisa.
Dal 1977 - gli anni della dittatura - a Teofilo Otoni ha sempre vissuto in mezzo al popolo, tra la gente delle favelas, in pieno spirito della Teologia della Liberazione, guardando sempre gli ultimi e subendo la repressione dell'oligarchia ecclesiastica brasiliana sempre più vicina ai grattacieli che alle case di fango.
Così senza un preavviso si è visto sottrarre la sua chiesa, costruita con grande sacrificio, fulcro della vita del Barrio di Vila Esperança, da sempre aperta a tutti e chiunque l'abbia visto all'opera - dal cattolicissimo al convinto ateo - non può rimanere indifferente all'energia di questo piccolo grande Sole.
Ieri sera dopo tantissimi anni l'ho rivisto, lo immaginavo stanco, malinconico e invece l'ho ritrovato molto sereno, con la voglia ancora di fare e impegnarsi, senza morali cattoliche in serbo, ma con una grande, grandissima umanità che pochi anche degli intelletuali di sinistra - che tanto parlano e quasi niente fanno - possono avere.
Riscoprire che il suo Brasile E' il mio Brasile e che il mio-nostro impegno non manca e non mancherà.
Tra l'altro in una sala con molte persone scontente e sfiduciate dalla situazione italiana ha espresso un concetto molto importante: i brasiliani anche nei momenti più difficili, dicono:
"E' buio, ma io canto", speriamo che l'Italia diventi un paese così.

martedì 15 aprile 2008

6

Raccolgo volentieri l'invito di Simona - Bunciabuncia ad elencare 6 cose che mi piacciono e lo rigiro anche io.
Questo è il regolamento:

- indicare il link di chi vi ha coinvolti;
- inserire il regolamento del gioco sul blog;
- citare sei cose che vi piace fare;
- coinvolgere altre sei persone;
- comunicare l’invito sul loro blog.


1 - Mi piace osservare l'atmosfera della città la notte, le notti come queste, quando al posto dei rumori del traffico si sente solo qualche schiamazzo lontano, mi piace immaginare chi in quel momento è intento a scrivere una lettera, un romanzo o ha in mano un libro.

2 - Mi piace vagare senza una meta precisa con qualche amico, perdersi in discussioni senza fine sulle varie visioni del mondo, sulle speranze e soprattutto sui sogni ad occhi aperti che tutti noi facciamo, ma che solo un vero amico può comprendere.

3 - Mi piace entrare in una sala cinematografica e vedere un film con la curiosità di un bambino, mi piace anche ritornare nel mondo reale nel maggior tempo possibile, cercando di uscire tra gli ultimi dalla sala prima di ributtarmi nella caotica frenesia cittadina.

4 - Mi piace ritrovarmi circondato da musiche, foto, film che mi riportano al Sud America, al mio Brasile e al Perù, ai luoghi della mia memoria e ai posti che hanno completamente modificato il mio modo di pensare, agire e vivere il mondo, mi piace pensare che un giorno quelle terre mi ospiteranno nuovamente e riempiranno ancora di più la mia vita.

5 - Mi piace ascoltare le storie di periodi lontani, della vita dei miei nonni durante la loro infanzia e delle persone che sono ai margini, dei miei amici di Porta Susa, di quelle persone che nella vita hanno perso tutto quello che è materiale ma che potrebbero insegnare cosa vuol dire dignità a decine di giacche e cravatte, mi piacciono i volti e le mani segnate dal lavoro di una vita delle fotografie di Sebastiao Salgado.

6 - Mi piace pensare alla vita e a tutto quello che mi concede, che mi ha concesso e mi concederà, che siano montagne insormontabili da scalare durante una tormenta o splendidi tramonti come questo.

sabato 5 aprile 2008

DON'T FORGET

Ho sempre ascoltato con passione i racconti dei miei nonni sul periodo della loro infanzia.
Storie di montagne, partigiani, staffette, contrabbando, la vita che nonostante tutto proseguiva tra macerie fame e rastrellamenti.
Di quando ero bambino oltre tutti i ricordi leggeri ce ne sono anche alcuni tristi che sono rimasti indelebili nella mia memoria. Uno di questi fatti è avvenuto proprio il 5 Aprile 1992, ero a casa con l'influenza, parlavo con mia nonna e guardavo nel frattempo le immagini in televisione dell'inizio dell'assedio di Sarajevo, bhe, quelle scene mi hanno "perseguitato" per molto tempo.
La città con i palazzi martoriati, la gente che correva a zig-zag per scampare ai cecchini.

E pensare che tutto questo accadeva 16 anni fa a solo 1200 km da qui.
E pensare che tutto questo accadeva 63 anni proprio qui..

Per chi non li avesse mai visti due video che mi riportano sempre a quei giorni:

Miss Sarajevo - U2-BrianEno-Pavarotti





Lucky - Radiohead

lunedì 31 marzo 2008

PENSIEROPOSITIVO


Sicuramente gli ultimi post non fanno traspirare il venticello fresco di una bella primavera, sarà che sono rimasto troppo tempo a pensare nero, dopo aver letto un qualsiasi libro di Cormac McCarthy, o ascoltando SigurRos-Radiohead&Co. davvero non aiuta ad avere una mente o almeno un pensiero che sia leggiadro.
Se vivessi 24oresu24 in questo stato sicuramente sarei il primo a chiedere per me stesso un TSO.
Per fortuna una birretta con chi ti conosce da quando giocavi ancora con i soldatini, uno sguardo distratto di qualche universitaria sognatrice, una gentilezza da un perfetto sconosciuto, due chiacchiere con un vicino possono dare una marcia in più alla tua giornata.
Ci vorrebbe solo un po' più di sole e un bel prato in collina, copertachitarrapallone, insomma, i Kings Of Convenience mi hanno letto nel pensiero.

venerdì 28 marzo 2008

QUANDO LA TEMPESTA E' LONTANA



Quei giorni in cui il sole torna a risplendere su ferite ancora fresche, c'è sempre un'atmosfera irreale. Ancora qualche folata di vento sulla faccia ti ricorda quello che ti è passato sopra, che il cielo, che così tanto ami quando lo guardi attraverso le foglie del tuo albero preferito, a volte è spietato.
Gli amici vengono a due a due, ti si siedono accanto, ti parlano, ti ascoltano, ti abbracciano e cercano di pulire le macerie di tutto quello che avevi costruito. Solo che lì ti accorgi che tu e solo tu sei la persona che deve tirarsi su le maniche oltre che lo sguardo, che quello che è passato ti servirà per ricostruire senza commettere gli stessi sbagli, che la tempesta si può quantomeno prevedere anche se è inevitabile, che alzare e rinforzare i muri non serve se dietro non c'è nulla che valga la pena difendere.

mercoledì 12 marzo 2008

PERCHE'






Perchè oggi mi sento nostalgico, perchè ci trovo quello che ho provato poco più di una settimana fa, perchè ogni distacco, anche se provvisorio, fa sempre male..

giovedì 6 marzo 2008

FREDDO LUCI E COINCIDENZE



Apro la finestra, il freddo, tutto il freddo sembrava aspettare questo momento da chissà quanto tempo dietro ai vetri, mi si ghiacciano i piedi e l'allergia al freddo inizia a punzecchiarmi il viso e le mani, in loop mi riparte il pensiero della finestra di Coimbra, di quando mentre in una notte di gran freddo di Gennaio guardavo verso le colline e all'improvviso è arrivato un fulmine e ha "spento" tutta la bassa della città.
Quasi come un tormentone (non di freddo) mi capita da anni di trovarmi nei pressi di lampioni, neon di negozi, elettrodomestici quando questi si fulminano, delle due tv che avevo in casa a Torino una si è spenta per sempre il 17 luglio (partenza per il portogallo) e l'altra il 19 novembre (quando per la seconda volta ho preso la via per Coimbra). Coincidenze??
Non me lo so spiegare, ma sono fenomeni che mi accompagnano da anni e su cui con i miei amici e familiari scherzo di gusto, ma davvero mi piacerebbe conoscere la causa, sicuramente data solo dal caso e niente di più. Ma a me piace pensare che l'energia che lascia la sua fonte si propaghi e mi giunga in qualche modo. Sono solo pensieri un po' folli, ma (evitando la folgorazione) davvero a volte ho bisogno di quel voltaggio.

RESPIRI



Ti accorgi che stai respirando quando inizia a mancarti l'aria, quando i polmoni te ne chiedono ancora e tu fai di tutto perchè entri ancora un soffio di vita, ma più cerchi ossigeno e più questo ti manca.
Mi sono sentito così molto spesso nella mia vita, nulla di trascendentale, ma esistono quegli attimi di soffocamento, che quasi mai diventano oggetto di dialogo, preferiamo di solito far finta che siano qualcos'altro, che non ci appartengano, che siano altro da noi. Eppure ci sono.

mercoledì 5 marzo 2008

VOLANDO VENGO VOLANDO VOY


Il viaggio non poteva che iniziare in modo diverso, venivo subito fermato dai solerti agenti di sicurezza dell'aeroporto, i tipi insospettabili sono di solito quelli da tenere in primis sott'occhio..
La mia faccia pulita (perchè rasata dopo una decina di giorni), il mio sguardo attraverso le vetrate per cercare qualche bisonte dell'aria che iniziasse la sua corsa tra le nuvole sicuramente li ha insospettiti.. E cosa dire di quando sono arrivato al check-in accodato ad una cinquantina di studenti veronesi?? Avevo capito già da 200 metri che quello sarebbe stato il mio, dato che lì e solo lì si trovavano tamarri, tamarre lampadate e giovani dal cranio ben rasato e lucidato..
Con mia grande pena mi sono messo in coda, per arrivare davanti al tizio del check-in che mi dice: "non abbiamo il tuo nome sulla lista passeggeri", in quel momento mi è corso un brivido sulla schiena e dopo innumerevoli tentativi abbiamo capito il perchè.. La A finale del mio nome!! In Portogallo come in tutto il resto del mondo Andrea (e similari) è un nome femminile, infatti anche a Coimbra mi "identificavo" con Andrea o Andrè a seconda della nazionalità e del contesto..
Salito sull'aereo mi sono ritrovato accanto al prof di religione (identico a Maccio Capatonda!!) dell'allegra scolaresca che ha iniziato un lungo discorso con l'altra sua vicina su abortoeutanasiaarabiterrorismoechipiùnehapiùnemetta, passando da un luogo comune all'altro e cercando approvazione e ogni volta che si girava verso di me non poteva non notare il mio sguardo totalmente assente dal contesto come se di punto in bianco mi fossi trasformato in un adepto dell'Hare Krishna..
Alla fine è andata benone, a mezzanotte ero fuori da Malpensa con Marco e Teo, che si sono fatti il mezzo sbattone di venirmi a prendere.. Abbiamo così assaltato tre autogrill prima di trovarne uno con qualcosa di caldo da mangiare, visto che a quanto ho capito ieri sera c'era la partita del Milan e gli ultrà avevano già raziato tutti le tavole calde da San Siro a Chivasso..
Mi sono messo a letto alle 3 con mille bei pensieri nella testa, in questi giorni cambierò un po' il fine del blog, da diario a contenitore di pensieri. Spero di essere all'altezza..

sabato 1 marzo 2008

LA PRINCESA DI CAPO VERDE




















Ieri sera, nel palazzetto dello sport di Coimbra mi sono apaixonado nuovamente. Certo, a guardare la foto si direbbe solo una cotta da fans, ma il mio innamoramento riguarda soprattutto la voce di questa principessa africana..
Si chiama Mayra Andrade, i suoi genitori sono capoverdiani, ma lei è nata a l'Havana e ora vive a Parigi essendo passata da molti paesi.
Poi conoscendo i miei gusti in fatto di gentildame V è stata sempre molto circospetta e attenta ad ogni mio movimento tentando di controllarmi soprattutto quando una volta finito il concerto volevo correre nei camerini per un autografo..
Fatevi un giro sul suo sito e ascoltate qualche sua canzone su Youtube.

Stasera festicciola da V per il suo compleanno, cena riservata a pochi intimi e poi per la torta si apriranno le porte della sua bellissima casa, come al solito in queste occasioni mi apposterò nei pressi del frigo-cd a fare il dj-selecter, vedrò di non fare esplodere le casse o i vetri..
Prima di partire mi sono ripromesso di fargliela pagare ad un vicino di V che, sicuramente salazariano (cioè stra-fascista), si è più e più volte comportato male con tutto il vicinato e ultimamente ne ha fatto le spese Pallina, che da piccola curiosona esploratrice che è, gironzolava sul tetto della rimessa di questo cattivone.
E sapendo che V è sicula-inside e io sono un cattivissimo moralizzatore mi sa che si troverà presto a dover chiamare il fabbro per entrare in casa.. eheheheh..
Até logo!

domenica 24 febbraio 2008

BRASILE FORTISSIMAMENTE BRASILE


A volte è una canzone che passa in radio, a volte è un tramonto, a volte è il rosso della terra della collina che vedo dalla finestra della mia stanza, a volte è una festa di colori e facce che mi riportano lì.
E' strano, o forse no, ma dopo 8 anni e mezzo, quasi ogni giorno mi ritrovo per un tempo indefinito nel Barrio di Vila Esperança, nella città di Teofilo Otoni (MG).
A volte sono seduto al tavolino di un bar, con avventori dalla pelle bruciata dal sole, in povere canotte e calzoncini da calcio.
Altre volte mi ritrovo a passare su un ponte improvvisato di uno dei tanti fiumiciattoli in cui finiscono le acque sporche del quartiere. Altre volte ancora sono al campetto di calcio a osservare i bambini che giocano scalzi e sorridenti con in testa i loro idoli sempre più distanti dalla loro terra d'origine.
Qualche volta sono a bordo di un minivan che mi porta alla Lajinha, scuola rurale in cui i volti sorridenti di Carioca, Washington, Paulo e gli altri ragazzini hanno reso leggera e indimenticabile quell'esperienza.
8 anni e mezzo.. chissà cosa sarà di loro, dei loro sogni e speranze, chissà se sognano ancora le scarpette da calcio e le pettinature alla Ronaldo...
Così per espandere ancora di più questi pensieri ogni tanto è anche bello ritrovarsi in una festa brasileira che, anche se il luogo non rimandava per niente a quei luoghi, solo per i volti di chi avevo intorno mi sentivo rapito e nuovamente riportato lì dove anche in questo momento con la mente mi ritrovo.