giovedì 7 agosto 2008

SOLO UN GRANDE SASSO


La terra è solo un grande sasso, sulla quale noi rincorriamo tram lavori pub amici, non abbiam più bisogno di orologi, di sveglie, di qualcuno a cui chiedere la strada.
Abbiamo Smart, I-pod, McIntosh, TomTom, Nokia ultimissima generazione, tutto per stare con gli altri ,muoverci e comunicare, strumenti utili solo a stare da ancora più soli. Tolgono i confini tra gli stati, ma ne creano tra le persone, li costruiscono sui giornali, con le corsie preferenziali, con i cancelli alti e i muri spessi, con i parchi per zombie e i campi per rom.
Con i discorsi del "io non sono razzista ma", con le occhiate e le mani che tengono le borse sui bus diretti in periferia, con l'esercito sotto casa come in una ipotetica Baghdad, finalmente sicuri di poter uscire la sera per andare ad infognarsi in qualche sala Bingo.
E' così che staremo meglio?? che la prossima generazione verrà su?? racconteremo le favole di orchi slavi e streghe nigeriane?? svuotando i centri estivi dai bambini belli e sorridenti figli della Mulino Bianco?? E' mandando i maruegos senza patria nè identità culturale nelle piscine comunali che si sentiranno come noi?? O macchiando le mani di bambini con il carbone che non avverranno più furti nelle case??
Integrare e costruire non sono parole da bar o da salone di bellezza, i pregiudizi li abbiamo tutti, se non sono contro i marocchini saranno contro gli albanesi, romeni, cinesi, africani, marziani, ma questi non devono renderci ciechi davanti alla realtà, davanti ad una mano tesa che ti chiede aiuto, davanti ad uomini e donne che non sono altro che persone come noi e forse non abbiam mai fatto nulla per cercare un contatto con loro che non fosse uno sguardo di disprezzo. Anche perchè per loro gli altri siamo noi. Quando li ho visti commettere dei reati non ho esitato a fermarli o farli arrestare, ma non mi sono mai sognato di etichettarli tutti nello stesso modo, così come i nostri vecchi all'estero che sono sempre stati umiliati e insultati a causa della loro origine.
Magari loro del grande sasso hanno una diversa visione, magari percorrerlo in lungo e in largo è quello che per millenni ha fatto l'uomo, magari per rubare non usano ne' banche ne' giacche e cravatte e non si sono arricchiti mettendo in mezzo alla strada migliaia di famiglie di operai, magari facevano lavoretti che sono via via scomparsi, magari non hanno combattuto mai una guerra anche se ad Auschwitz diventavano cenere lo stesso e magari gran parte delle favole con cui si mettono a dormire i bambini, nelle nostre case a quattro mandate, sono state tramandate di città in città e nei secoli proprio da loro.

Qui trovate le proposte della Comunità di Sant'Egidio sul "caso zingari" LINK


3 commenti:

Anonimo ha detto...

dividerei le tue considerazioni in due parti. la prima in cui tristemente, da una prospettiva sociologica, convenire sulle conseguenze tutt'altro che positive che ha, questa multiforme neo-tecnologia, sulle vite delle persone, le quali, soprattutto nei soggetti più sensibili, inducono a creare più barriere dentro piuttosto che liberarcene esternamente. sulla seconda parte non posso far altro che assentire e anzi rafforzare le tue considerazioni aggiungendo che -non certo retoricamente- siamo tutti uguali come esseri umani e che solo le vesti gli usi le religioni ci rendono diversi in accezione iridata, ossia ci donano la possibilità di completezza che ci permette di raggiungere conoscenze sempre più ardite

Unknown ha detto...

Ciao Andre! Che dire? hai ragione in pieno..abbattere il muro dei pregiudizi, di quelli ben radicati, è davvero difficile..soprattutto oggi, soprattutto in questi giorni..E quando ai giardinetti senti 2 bambini allontanarsi e dire: " ora arriva il cinese, io non lo voglio qua quello!" ti si spezza davvero il cuore e ti rendi conto di quanto poche parole possano influire su delle vite, sulla vita di tuo figlio che oggi ragiona così perchè così hai ragionato tu che sei il suo papà o la sua mamma o suo fratello, e che si spera domani riesca a capire dove sta la verità, e la vita di quel bambino "il cinese" che semplicemente e paradossalmente si chiamava Angelo. Non è corretto! La storia si dimentica troppo in fretta e le persone ripetono sempre gli stessi errori!
Un bacione
Dany

buИCiA ha detto...

nn aggiungo nulla. hai già parlato benissimo tu.