giovedì 17 aprile 2008

IL SOLE




Ci sono uomini che nascono per essere Sole, per illuminare e scaldare i cuori, le menti e le coscenze di chi ne vede la luce.
Soli che rinvigoriscono la terra, la fanno nuova ad ogni primavera e anche se vecchi e lontani continuano estenuantemente la loro vitale opera.
Uno di questi soli mi è apparso per la prima volta 9 anni fa, in una giornata di cielo limpido, in terra brasiliana, e si chiama Giovanni Lisa, Padre Giovanni Lisa.
Dal 1977 - gli anni della dittatura - a Teofilo Otoni ha sempre vissuto in mezzo al popolo, tra la gente delle favelas, in pieno spirito della Teologia della Liberazione, guardando sempre gli ultimi e subendo la repressione dell'oligarchia ecclesiastica brasiliana sempre più vicina ai grattacieli che alle case di fango.
Così senza un preavviso si è visto sottrarre la sua chiesa, costruita con grande sacrificio, fulcro della vita del Barrio di Vila Esperança, da sempre aperta a tutti e chiunque l'abbia visto all'opera - dal cattolicissimo al convinto ateo - non può rimanere indifferente all'energia di questo piccolo grande Sole.
Ieri sera dopo tantissimi anni l'ho rivisto, lo immaginavo stanco, malinconico e invece l'ho ritrovato molto sereno, con la voglia ancora di fare e impegnarsi, senza morali cattoliche in serbo, ma con una grande, grandissima umanità che pochi anche degli intelletuali di sinistra - che tanto parlano e quasi niente fanno - possono avere.
Riscoprire che il suo Brasile E' il mio Brasile e che il mio-nostro impegno non manca e non mancherà.
Tra l'altro in una sala con molte persone scontente e sfiduciate dalla situazione italiana ha espresso un concetto molto importante: i brasiliani anche nei momenti più difficili, dicono:
"E' buio, ma io canto", speriamo che l'Italia diventi un paese così.

1 commento:

Anonimo ha detto...

grande burrito...evviva la filosofia di vita latinoamericana, che tanto ha da insegnarci...sempre...
con il cuore lontano...sil