mercoledì 30 aprile 2008

QUEL 25 DI APRILE



Era nell'aria elettrica della notte prima, qualcosa, un evento, un grande evento si stava avvicinando, un mare di gente che sogna, ride, si indigna, si commuove, urla la sua rabbia e soprattutto ascolta in religioso silenzio le tante voci grandi e piccole che passano sulla passerella nera.
Poche, pochissime bandiere, giovani e anziani, bottiglie vuote rigorosamente poste in sacchetti e al primo cassonetto della plastica o del vetro finiranno la loro breve vita.
Ancora applausi, macchine foto, telecamere, sole, ressa, sudore che scivola sulla schiena, collo che brucia, qualcosa è davvero nell'aria.
La gente intorno è quella che ti circonda sui pullman, alla quale magari non dedico attenzione nelle mattine scivolate verso il lavoro, ma lì diventano massa, massa critica, cittadini informati, che pensano che la loro vita, la loro storia e il loro voto non debbano essere usati dal potente di turno per fini che sempre meno sono pubblici e sempre più privati.

Così mi accorgo che alla fine anche io come chissà quanti altri lì presenti a volte ci siamo sentiti soli, dispersi, umiliati, pensando di essere gli unici a soffrire quando uccidono una giornalista come la Politkovskaya o quando Dell'Utri definisce eroe un boss mafioso come Mangano.
Eppure abito nello stesso paese di chi crede che le ronde verdi terranno i ladri lontani dalle ville magari costruite sulle nuove schiavitù e che invocano la pena di morte per uno stupratore - l'importante che sia straniero - dimenticandosi che ogni giorno c'è nel nostro paese una media di 4 stupri che circa il 70% è dovuto a parenti, amici della vittima, dimenticandosi che Rosa e Olindo, Omar e Erica, sono fin troppo come noi e che la paura dell'altro non porta che gravi, gravissimi errori, come mostra il bellissimo film di Carlo Mazzacurati: La giusta distanza.
E' vero, Grillo a volte esagera, ma d'altronde è un buffone di corte (nel miglior uso del termine) ed è stato talmente bravo ed efficace che hanno iniziato ad aver paura di lui cacciandolo dalla televisione pubblica per la famosa battuta su Craxi circa 14 anni fa e anche se nella vita ha commesso anche dei crimini, lui non si è mai tirato indietro e più volte ne ha parlato pubblicamente.

Tornando a quel 25 di Aprile, per quanto i giornali, al centro del v-day, abbiano cercato di contrapporre le due piazze, la gente "illuminata" ha capito che quelle erano solo parole di persone che hanno paura, perchè le cose dette da tutti i protagonisti della giornata SONO inconfutabili, dai milioni di euro che diamo ai giornali tramite le tasse, alle critiche alla Gasparri fatte da Travaglio, al silenzio di tutti sul crack Parmalat e sui Bond Argentini, all'uccisione in carcere di Aldo Bianzino, alla TAV inutile e dannosa.

E poi sono arrivato a fare un'ora e mezza di coda per firmare i 3 referendum, novanta minuti tra perfetti sconosciuti che una potente alchimia rendeva simili a me, nessuno che si lamentasse, anzi, con la voglia di parlare senza luoghi comuni, con il solo desiderio che questo paese, umiliato, scosso da bombe 63 anni fa così come a Capaci e in Via D'Amelio, torni in grado di essere amato - come si dovrebbe meritare - dai suoi cittadini.

Morale della favola: 1 milione e 300 mila firme raccolte e autenticate in un giorno, contro le 7 milioni decantate dal puffone per il suo No a Prodi del Novembre scorso, purtroppo avendo "gustato" da un vicino bar una mezz'ora di banchetto del Popolo delle Libertà, la realtà è che ho visto appena sette persone fermarsi al banchetto.. mettiamone un'altra sul conto di testa d'asfalto..

2 commenti:

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Devo dire che hai colto il clima alla perfezione...

gocciakenncade ha detto...

potresti fare il giornalista fra le tante cose......Complimenti bel post,di utilità,servizio all'utenza!!!!
per fortuna in questo paese c'è ancora qualcuno che ragiona